curiosità stroriche padovane  1°

UN ANTICO EDIFICIO MEDIEVALE NEL CUORE DI PADOVA
PALAZZO BIBI (o BEBI)

Roberto Vicentini

     Si tratta di quell'alto palazzo che prospetta la facciata principale "ottocentesca" su piazza Cavour e presenta il fianco nord verso via (vicolo) S. Andrea

Su questa facciata si riconoscono i connotati del "palazzo medievale", dove si distinguono una serie di elementi di grande interesse artistico che lo fanno  annoverare fra i maggiori edifici padovani sorti nel XII secolo tutt'oggi esistenti (secondo il Gloria l'edificio esisteva già nel 1275); inoltre, vista la sua localizzazione topografica (a pochi metri da quanto rimane della colonna della "Gatta", che altimetricamente individua il punto più alto della città) possiamo quindi affermare che questo è uno tra i palazzi antichi più alti di Padova!

     Tornando alla facciata principale, se probabilmente fino a qualche anno fa si potevano vedere ancora la cortina di archetti di coronamento del prospetto principale e alcuni archi delle finestrature di continuazione del prospetto laterale, a seguito di recenti restauri, tutto ciò è scomparso.
Dell'originale facciata rimangono quindi solo alcuni "inserti” in trachite.

Il fronte nord che prospetta su “contrada S. Andrea” (largo m 13.20 e alto circa m 20) è "a faccia vista", proponendo quindi, in modo quasi intatto, il suo carattere di edificio in stile romanico, medioevale.

 

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Al piano terreno, dell'antico portico rimane "il solo disegno" dei tre archi in trachite in quanto sono inglobate le vetrine di una banca; nella parte superiore, in muratura di laterizio, pur se tamponate, si riscontrano le nove finestrature originarie, mentre le finestre rettangolari presenti sono di epoca recente.

  Nella parte terminale, quale coronamento superiore del prospetto, è collocata una cornice di archi pensili semicircolari sui quali rimane parte della merlatura guelfa, alta più di due metri.
  Disseminate qua e là appaiono diverse mensole di trachite, mentre a circa dieci metri di altezza, da terra, verso lo spigolo orientale, è infissa una lastra rettangolare lapidea, difficilmente visibile dal basso, nella quale sono scolpiti tre stemmi, dai quali si sono potute riscontrare le insegne dell’ antico casato padovano dei Bibi, detti anche Bebi.                                   

  In particolare, colui che fece innalzare questo pulcrum palaciumfu Alberto Bibi, personaggio di grande spicco nella Padova di quel tempo

 

 

 

                 

PROSPETTO lungo via S.Andrea (Contrda S.Andrea).
La freccia indica la collocazione della lastra lapidea con le insegne dei BIBI.

                   

PIANTA dell’edificio, angolo inferiore compreso tra via S.Andrea e Piazza Cavour (Google Maps)

Ma chi era questo Bibi?

Alberto Bibi, durante il dominio di Padova da parte di Ezzelino III da Romano (1237-1256), si schierò a favore del tiranno divenendo suo notaio e tesoriere, a differenza del consanguineo Aliprando Bibi, che fu ostile a Ezzelino e che, di conseguenza, per vendetta di questi subì la distruzione della propria casa sita nella contrada dei Colombini.

Alberto Bibi, emerito opportunista, dopo la fine del periodo ezzeliniano riuscì, nonostante il suo passato, a rientrare nei ranghi del ceto dirigente padovano del secondo Duecento.               Probabilmente ciò fu dovuto anche alla sua "proficua" attività di usuraio!
Si aggiuga poi che il Bibi fu brillante non solo nel campo economico, ma pure in quello politico, svolgendo con successo importanti incarichi pubblici: fra questi, l'ambasciata a Verona nel 1280 come procuratore del Comune per trattare la pace con Alberto della Scala nella guerra con i veronesi.

Morì vecchissimo dopo aver dettato il testamento in data 27 giugno 1308, ed è pensabile che sia
stato il primo a essere sepolto nel sarcofago della sua famiglia - ancor oggi esistente, collocata nel lato meridionale del Chiostro del Capitolo (della Magnolia) del Santo - ottenuto nel Trecento dal riuso di un'arca paleocristiana-esarcale.

Alberto Bibi, fu proprietario di un  castelletuma Torreglia, di una domus merlataa Montegalda, e detentore di diversi interessi economici e di “diritti decimali” nella Valsugana e nel Feltrino.

Erede del patrimonio di Alberto Bibi divenne il figlio Antonio, cavaliere, genero del potente Salomone da Montegalda, che fu podestà di Belluno nel 1265 e nel 1276. Questi certamente continuò ad abitare il palazzo fino alla morte. L'edificio rimase di proprietà della famiglia Bibi fino

     

Il SACELLO dei BIBI, nel Chiostro della Magnolia, con il riferimento bibliografico antico.

 

 
     

PARTICOLARE DEI BASSORILIEVI PALEOCRISTIANI DELL’ARCA SEPOLCRALE
 

 

 

Fonti Bibliografiche:

A. Calore, su “PADOVA e il suo territorio”
“Cenni storici sulle famiglie di Padova …” , 1842
“Iscrizioni sacre e profane …” Jacobus Salomonii, 1701
Fotografie di Roberto Vicentin

   

 

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